L’ancora

L’ Ancora della Stazione di Roseto

 

Al centro di Piazza della Libertà di Roseto degli Abruzzi un’ancora fa bella mostra di sé, e ci rimanda ad un passato recente e rigoglioso.

Fu l’imbarcazione di Lamolinara, durante una normale giornata di pesca, a trovare e tirar fuori la pesante ancora. Il ritrovamento avvenne nella zona di mare antistante la Riserva del Borsacchio, poco più a nord della Villa Mazzarosa. Probabilmente turbolenze dovute alle cattive condizioni del mare registrate nei giorni precedenti il ritrovamento avevano scavato il fondale sabbioso e reso possibile il ripescaggio dell’ancora. Una volta ripulito dalle incrostazioni il reperto,  il Comune diede mandato al geometra Di Sante di realizzare un progetto di valorizzazione del cimelio. Essa trovò la sua attuale collocazione nel 1992, in onore ai pescatori rosetani, al centro della principale piazza del paese.ancora

Ma qual è la storia di questo reperto? E’ oggi certezza che l’ancora fosse in dotazione ad una chiatta, una grossa imbarcazione rettangolare usata per il trasporto di merce sciolta come terriccio o sabbia. Molto probabilmente, negli anni in cui la Cantina Mazzarosa (oggi con questa denominazione dal nome dei suoi eredi) fu resa florida dalle attività del senatore Giuseppe Devincenzi, delle chiatte partivano dalla zona antistante la villa del senatore per trasporti di materiale e mercanzie. E’ dunque verosimile che l’ancora sia stata persa da una di queste imbarcazioni.

Giuseppe Devincenzi, uomo politico e Ministro  del Regno di’Italia, dimorò nella sua villa alla Marina di Montepagano a partire dal 1873. Qui, rese florido il territorio bonificando e mettendo a coltivazione gran parte dei suoi vasti possedimenti, introdusse nuove tecniche in agricoltura, sostituì la vite al grano (almeno inizialmente) e costruì la Cantina, ancora oggi in attività.

 

La storia d’amore del custode dell’ancora

L’ancora della fontana in Piazza della Libertà, in pieno centro a Roseto degli Abruzzi era un tempo un rottame. Danneggiata dalla ruggine e dalle incrostazioni.

Umberto Moretti, il custode del campo Patrizi scomparso diversi anni fa, la ripulì con cura e la rese presentabile. Era orgoglioso della sua creatura e ci teneva ad essere ricordato anche per questo umile e prezioso lavoro compiuto per abbellire Roseto.

Amava la sua città come pochi altri. L’ancora doveva essere tenuta come si deve.

Lui stesso si era assunto il compito di fare quegli interventi di manutenzione dovuti che, per la verità, qualcun altro avrebbe dovuto assicurare. Con il suo lavoro ha permesso all’ancora di arrivare ai giorni d’oggi.

Queste informazioni sono tratte da un articolo di diversi anni fa. Prima del mondo del web e social. Era per noi doveroso ricordare questa storia e questa persona anche se, purtroppo, non abbiamo avuto il piacere di conoscere.

01/09/2018 . Diritti Riservati – “Guide del Borsacchio”. Per pubblicazioni obbligo di citazione fonte www.guidedelborsacchio.it